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22.02.2022 #moda

Marco Rambaldi

Le infinite possibilità del Noi

“La gentilezza salverà il mondo, questo è il nostro motto”

Il “Noi” come centro della narrazione, come protagonisti. Per Marco Rambaldi, moda significa società, condivisione e amore. Con un background lontano dal design, ha fondato il suo marchio nel 2013. Sfila costantemente alla Settimana della Moda di Milano e per la collezione Autunno-Inverno 22/23 ottiene un grande palcoscenico. Infatti, la sfilata, che è “un altro mattone per la parità di genere”, è stata trasmessa in diretta sul profilo Instagram di @maisonvalentino. Un marchio con cui il giovane stilista ha detto di condividere una serie di valori. È qui che inizia il legame tra Marco Rambaldi e Valentino. Da una visione condivisa, dalle storie delle persone, dalla comunità, dal Noi che non può mai venir meno.

Hai studiato design del prodotto a Rimini. Poi design della moda alla IUAV di Venezia e nel 2013 fondi il tuo brand. Cosa ti ha avvicinato al mondo della moda?

Sono da sempre stato affascinato da quello che la moda rappresentasse sia a livello estetico sia culturale, come la società si rifletta negli abiti e nelle tendenze, e come attraverso le collezioni si possa portare avanti un certo tipo di istanze sociali.

A Bologna hai il tuo atelier, mentre a Milano presenti le tue collezioni. Quanto sono importanti queste due città per te e le persone che ci vivono?

Viviamo e lavoriamo leggermente fuori Bologna, un po’ decentrati dal trambusto e devo ammettere che specialmente negli ultimi anni è ciò che ci ha aiutato a mantenere un percorso più o meno preciso. Chiaramente siamo a Milano quasi tutte le settimane, e la nostra community si divide fra le due città. Cerco sempre di condividere dei momenti di serenità con le persone che mi sono care.

È da qui che trai ispirazione per le tue collezioni? Chi o cosa ti ispira? Magari delle storie, dei personaggi del passato o anche attuali…

La nostra è una poetica che mandiamo avanti ormai da varie stagioni, uno storytelling dell’evoluzione della figura femminile e non solo, quello che secondo la nostra visione è importante promuovere. Promuoviamo una liberazione tosatale e totalizzante, una rottura con le regole e i tabù senza sconti di alcun genere. Le creature del nostro universo sono le stesse persone che frequentiamo e che ci ispirano quotidianamente.

credit : Anna Adamo © Marco Rambaldi

Qual è la prima cosa che fai quando pensi ad una nuova collezione?

Partiamo dal moodboard, i colori, i filati, dalle donne che sono nella mia mente e di cui ricerco in quel momento… da li cerchiamo di centrare una particolare emozione che vogliamo traspari dal tutto, é quello il nostro punto di partenza.

La moda spesso genera un cambiamento e porta con sé un messaggio che va oltre il capo. Può essere un messaggio politico, ma anche sociale. È un valore che si condivide. La tua moda che messaggio porta? 

Un’uguaglianza senza precedenti, un gesto di amore e accoglienza. é la gentilezza che salverà il mondo, questo è il nostro messaggio.

La moda non è solo apparire, ma anche essere. E questo lo possiamo vedere tramite i tuoi casting per le sfilate. Ci racconti chi sono le persone che porti in passerella?

Ogni “modella” per noi ha la sua storia, il suo stile, è parte del messaggio. Sono persone tutte uniche, ognuna speciale nelle proprie differenze

Nelle tue collezione, oltre ad un casting che abbatte gli stereotipi, sono sempre presenti i centrini e l’uso della parola. Cosa rappresenta per te il crochet e il verbo?

Il Crochet è quello che portiamo avanti dal passato, la parte tradizionale che salviamo e preserviamo mentre scardiniamo tutto il resto. La parola come la poesia che ormai da varie stagioni accompagna i nostri show, sono i mezzi attraverso i quali riusciamo a comunicare il nostro messaggio, è la “cultura” e la conoscenza che libera dal patriarcato.

Oggi hai presentato la tua nuova collezione, che cosa racconta?

Uno nuovo passo verso la liberazione dalla catene delle aspettative sociali. Un altro piccolo mattonino per lastricare la strada verso la parità di genere.

Una sfilata molto importante. Maison Valentino ha lanciato un programma di mentoring con Camera della Moda Italia che prevede la diretta live dello show di un designer sul canale Instagram di @maisonvalentino. E questa collezione è stata apripista di questo progetto. Qual è stata la tua reazione quando hai ricevuto la richiesta da Pierpaolo Piccioli? Come ti fa sentire essere il primo? E come è stato lavorare con lui? Raccontaci le dinamiche di questo progetto.

É stata una grande emozione, chiaramente inaspettato. Siamo molto orgogliosi di questo traguardo e dell’ essere stati notati da un brand come Valentino. La gentilezza e il calore che trasmette Pierpaolo è evidente, hanno accolto a pieno il nostro progetto estetico per questa stagione.

Pierpaolo Piccioli ha visto la collezione ?

Non ancora, sarà una sorpresa!

Gauche : Anna Adamo © Marco Rambaldi / Droite : Carmen Colombo © Marco Rambaldi

Sicuramente due estetiche diverse, che però trovano un punto d’incontro nella condivisione di un sistema valoriale. Qual è questo sistema di valori che condividete?

L’ inclusività, la sorellanza fra le persone, una delicatezza e un sistema di valori condiviso. Ecco ciò che ci accomuna, anche se attraverso estetiche diverse, il nostro obbiettivo finale è lo stesso. Far si che attraverso “l’Arte” in senso generale, si promuova il bello e la gioia del vivere, insieme all’uguaglianza e al rispetto dell’altro.

Ci sono altre affinità tra il mondo Marco Rambaldi e il mondo Valentino di Piccioli?

Un Made in Italy che attraverso la propria estetica si fa promotore di ideali che accomunano le persone dal cuore buono.

“L’importante è non cambiare”, ti ha suggerito Piccioli, ma la moda si lega al periodo storico in cui uno vive. Il periodo storico cambia, allora anche la moda cambia. In che modo quindi uno può restare fedele a se stesso?

Una delle poche cose che in questi anni abbiamo imparato è che bisogna essere convinti delle scelte che si fanno, sia a livello estetico che nel messaggio che si vuole veicolare. é l’unico modo per cui le persone esterne possano credere in ciò che raccontiamo.

Ti ha dato qualche altro consiglio per il futuro che vuoi condividere con noi? 

Di rimanere fedele a noi stessi e alla nostra community, di non cambiare per poter assecondare quello che la pressione sociale vorrebbe imporci.

Interview : Flavio Marcelli

Portraits : Ludovica Arcero

Images courtesy of Marco Rambaldi

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