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11.04.2024 miart #arte

Pascale Marthine Tayou

Non sono un artista ma un essere umano che cerca gioia di vivere ovunque

«L’impegno di Ruinart per l’ecologia è perfettamente in sintonia con la mia pratica e con i miei valori più profondi»

Non ama definirsi artista ma semplicemente un “essere umano” che cerca di trovare l’armonia nella vita di tutti i giorni. Stiamo parlando di Pascale Marthine Tayou, stella dell’arte contemporanea e protagonista – insieme ad altri 5 creativi internazionali – del programma Carte Blanche 2024: Conversations with Nature di Ruinart. Questo “essere umano”, originario del Camerun che da anni vive e lavoro a Ghent, realizza opere esuberanti e ottimiste usando oggetti di uso comune, materiali riciclati a volte addirittura spazzatura per sottolineare le ingiustizie della globalizzazione. “E’ il mio modo – dice – di dare un po’ di luce in mezzo a tanto buio”. Avvocato mancato, per la maison di Champagne più antica del pianeta (è stata fondata nel 1729) ha firmato le opere Cerf Contrôle, nate da una visione dell’artista che, in sogno,  dice di aver incontrato uno stuolo di cervi nei pressi dello storico vigneto Taissy a Reims durante il suo soggiorno in Maison. Il progetto viene presentato all’interno della Vip Lounge di Ruinart in occasione della XXVIII edizione di miart, fiera internazionale di arte moderna e contemporanea che si svolge dal 12 al 14 Aprile all’Allianz MiCo. Abbiamo incontrato Tayou durante la lavorazione delle opere in legno che evocano i palchi propri dei cervi, i cui frutti sono un omaggio all’uva.

Perché ha detto sì a Ruinart? Cosa la affascinava di questo progetto?

Pascale Marthine Tayou :

«Proprio l’idea della  “conversazione con la natura”. E’ questa la principale ragione che ha favorito il mio legame con il progetto Ruinart. L’impegno della maison per l’ecologia in tutta la regione è perfettamente in sintonia con la mia pratica e con i miei valori più profondi. Il team con cui ho collaborato mi ha inoltre dato carta bianca su tutto: una grande libertà, che è essenziale nel mio lavoro»

Ha già immaginato cosa penserà  il pubblico davanti all’opera Cerf Contrôle?

Pascale Marthine Tayou :

«Io faccio delle proposte e al pubblico spetta fare le proprie scelte! Spero che possano entrare nel mio universo e lasciarsi trasportare dalla proposta originata da questo luogo magico»

E’ nato a Yaoundé, ma vive e lavora da anni a Ghent. Come hanno influenzato la sua arte due città così diverse?

Pascale Marthine Tayou :

«In realtà sono nato a Nkongsamba, a 370 da Yaoundé e risiedo a Ghent. Tra queste due città attraverso il mondo raccogliendo un po’ ovunque gioia di vivere. Lavoro per intuizione, nel mio studio ma anche in ogni spazio. Questa libertà mi permette di creare ovunque io sia. Dal Camerun fino al Belgio»

Cosa sognava di fare a 14 anni?

Pascale Marthine Tayou :

«Ah, bella domanda: anch’io vorrei sapere dove sognavo di essere 40 anni fa… Ricordo però che quando ero un bambino non progettavo per il futuro. Vivevo nel presente, nell’istante reale in cui accadevano le cose. All’epoca non avevo gli strumenti per proiettarmi nel domani. E anche oggi faccio più o meno così. Il mio stato d’animo lo stesso di sempre… Non lo pensi anche tu?»

Intervista: Germano D’Acquisto

Foto: Niccolò Campita

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