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14.01.2023 #moda

Federico Cina

La moda è la mia casa

Il sistema moda attuale italiano funziona bene, forse unificherei la fashion week uomo a quella donna

Federico Cina racconta in un’intervista il suo inizio, la sua creatività, i riferimenti culturali e il legame con la sua terra natia, l’Emilia-Romagna. Ha presentato durante la Milano Fashion Week la nuova collezione fall-winter 2023 “Appartamento” che nasce “da un ricordo della mia infanzia di quando passavo le giornate a casa dei miei nonni, e giocavo a creare delle capanne con le sedie e delle coperte. Creavo così il mio rifugio. La casa però non è per forza il luogo dove sei nato ma può essere anche il luogo dove ti senti a tuo agio.”. Dopo la laurea al Polimoda di Firenze, si fa notare con il debutto ad AltaRoma, poi vince il contest Who’s On Next è stato tra i 20 semifinalisti selezionati al LVMH Prize 2021 e presenta a Milano le sue collezioni.

Nel 2019 fonda il suo brand, debutta ad Altaroma con la collezione “Romagna mia”, ha vinto Who’s On Next, poi è stato selezionato come semifinalista al LVMH Prize 2021 e presenta a Milano le sue collezioni. Come ha vissuto questa escalation di esperienze?

Aver vissuto tutte queste esperienze a distanza di poco tempo l’una tra l’altra è stato difficile da gestire, soprattutto in concomitanza con la nascita del brand. Dall’altra parte però, ottenere risultati di un certo calibro mi ha motivato nell’inseguire questa strada. Soprattutto l’LVMH PRIZE del 2021, durante il quale eravamo ancora in piena pandemia, mi ha dato la carica giusto per portare avanti il mio sogno.

Qual è l’estetica del suo marchio?

L’estetica del brand è sicuramente romantica e nostalgica, ma allo stesso tempo punta a un design moderno e deciso. Grazie a un dialogo continuo tra le generazioni del passato e del presente, la storia e la cultura romagnola rendono eclettica l’estetica del brand. Anche la palette colori richiama la Romagna, i suoi paesaggi naturali o come nell’ultima collezione i luoghi della mia infanzia.

Parlando allora della sua ultima collezione, cosa significa per lei essere in calendario e cosa racconta?

Per noi essere inseriti nel calendario moda uomo è molto importante perché rappresenta un’occasione di incontro con giornalisti, buyer, influencer e il nostro pubblico. Lo show ci permette di coinvolgere lo spettatore nel mondo FEDERICO CINA, rafforzando il messaggio che vogliamo trasmettere attraverso la nostra storia, background ed estetica, più che evidente durante lo show dell’ultima collezione “Appartamento”. (Leggi qui la review della sfilata)

Perché la collezione si chiama “Appartamento”?

Si chiama “Appartamento” perché è nata da un ricordo della mia infanzia di quando passavo le giornate a casa dei miei nonni e giocavo a creare delle capanne con le sedie e le coperte. Creavo così il mio rifugio. La casa però non è per forza il luogo dove sei nato, ma può essere anche il luogo dove ti senti a tuo agio.

E per lei cos’è la casa?

Nel momento in cui mi spostavo tanto la mia casa erano le persone. Mi rifugiavo nella parte umana delle persone. Poco prima di Natale invece ho trovato la casa dei miei sogni a Cesena, e quindi è nata la collezione “Appartamento” anche forse per trovare una mia stabilità. Sono tornato a Cesena, ho iniziato a lavorare al mio brand, ma non ero mai stabile perché ero in affitto, ma avevo bisogno di un mio rifugio.

E il rifugio?

Il rifugio per me è solitudine.

Tornando a parlare di lei, una volta ha dichiarato: “Sono nato nel posto sbagliato”. Oggi però è tornato nella sua terra e ha imparato ad apprezzarla. Cosa le ha fatto cambiare idea?

Riflettendoci, credo che l’aspetto che più apprezzo dell’essere tornato a Cesena siano i ritmi con i quali vivo la quotidianità. Si possono stringere rapporti veri e duraturi nel tempo. Sebbene io tenga molto alla mia indipendenza, mi rende felice anche la vicinanza della mia famiglia da sempre pronta a supportarmi nei momenti di bisogno.

Lei è un cittadino del mondo: la Romagna, Firenze, il Giappone e New York. Cosa ricorda di queste esperienze e cosa le hanno lasciato?

Ogni volta che ripenso a questi luoghi credo che ciascuno di essi mi abbia lasciato qualcosa. Il dover cambiare frequentemente città, mi ha permesso di conoscere culture e abitudini nuove. A Firenze ho vissuto forse gli anni più belli di sempre: ero un fuorisede, l’inizio della frequentazione del Polimoda, le notti insonni passate a finire i progetti e l’avere conosciuto amici a me ancora molto cari. La prima vera esperienza trascorsa all’estero è stata in Giappone, un paese completamente opposto a ciò che avevo vissuto fino a quel momento; ed infine New York, che mi ha permesso di mettere in pratica le conoscenze acquisite, lavorando in un ambiente dinamico e melting pot.

In che modo pensa a una nuova collezione? Da cosa si lascia ispirare?

Per creare una nuova collezione mi lascio sempre ispirare da ciò che mi circonda o dal mio vissuto. Tutto il processo creativo si sviluppa in modo molto naturale.

Federico Cina a chi parla?

Federico vuole parlare a tutte quelle persone che dietro a un capo cercano una storia. All’interno delle mie collezioni cerco sempre di dare un senso a ogni pezzo, tutto è ricollegabile alla fonte d’ispirazione iniziale. Il tecnicismo e l’artigianalità dei prodotti è un altro aspetto molto importante sia per me sia per i miei consumatori.

Cosa significa oggi essere un designer emergente in Italia?

Per me essere un designer emergente in Italia significa essere molto determinato e trovare continuamente nuove risorse per perseguire i miei obbiettivi, innovandomi di collezione in collezione. Chiaramente, con le grandi maison storiche che abbiamo d’esempio in Italia è normale sentirsi molte più responsabilità e pesi sulle spalle.

C’è qualcosa del sistema moda attuale che non le piace?

A mio parere il sistema moda attuale italiano funziona bene. Unica cosa forse, unificherei la settimana della moda uomo a quella della donna. Nel 2023 trovo anacronistica la scelta della divisione di genere nei capi d’abbigliamento.

Come si immagina la moda del futuro?

Nel futuro della moda vorrei sicuramente vedere coinvolti più designer emergenti. Essendo l’Italia una nazione con un amplissimo patrimonio culturale legato alla moda ed una storia che s’incentra su brand di lusso, mi piacerebbe che ci fossero più collaborazioni tra questi due mondi.

 

Intervista : Flavio Marcelli

Foto : Ludovica Arcero

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