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#LIFESTYLE

Roberto Coda Zabetta x Fondazione Zegna, e il giardino creò l’uomo

Fondazione Zegna presenta un nuovo capitolo del proprio percorso tra arte e natura con la mostra E il giardino creò l’uomo, titolo che prende ispirazione dal libro omonimo di Jorn de Précy, progetto appositamente concepito per Casa Zegna dall’artista Roberto Coda Zabetta. Visitabile da sabato 20 maggio a domenica 12 novembre 2023 a Trivero Valdilana (Biella). La serie di opere Frana e Fango create ad hoc per la mostra racconta della fragilità dell’uomo e dell’ecosistema che abitiamo, ma che non tuteliamo, la forza degli eventi incontrollabili che si manifestano sulla Terra e la capacità della natura di rinascere e fiorire in cicli che esulano dalla volontà umana.  Le cromie di questi grandi quadri sembrano trarre ispirazione dalla fioritura dell’Oasi Zegna, non in maniera didascalica e formale, ma nella forza esplosiva e imprevedibile della natura. Il gioco della costruzione cromatica delle opere è seducente e sensuale, al limite del romantico, inteso nell’accezione drammatica e violenta che vede la natura come terribile forza di distruzione la cui violenza affascina.

Roberto Coda Zabetta x Fondazione Zegna, e il giardino creò l’uomo

Fondazione Zegna presenta un nuovo capitolo del proprio percorso tra arte e natura con la mostra E il giardino creò l’uomo, titolo che prende ispirazione dal libro omonimo di Jorn de Précy, progetto appositamente concepito per Casa Zegna dall’artista Roberto Coda Zabetta. Visitabile da sabato 20 maggio a domenica 12 novembre 2023 a Trivero Valdilana (Biella). La serie di opere Frana e Fango create ad hoc per la mostra racconta della fragilità dell’uomo e dell’ecosistema che abitiamo, ma che non tuteliamo, la forza degli eventi incontrollabili che si manifestano sulla Terra e la capacità della natura di rinascere e fiorire in cicli che esulano dalla volontà umana.  Le cromie di questi grandi quadri sembrano trarre ispirazione dalla fioritura dell’Oasi Zegna, non in maniera didascalica e formale, ma nella forza esplosiva e imprevedibile della natura. Il gioco della costruzione cromatica delle opere è seducente e sensuale, al limite del romantico, inteso nell’accezione drammatica e violenta che vede la natura come terribile forza di distruzione la cui violenza affascina.