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16.05.2024 GAMeC, Bergamo #arte

“Pensare come una montagna” alla GAMeC di Bergamo: quando l’arte serve ad ampliare gli orizzonti

Come pensano le montagne? Al quesito prova a rispondere il progetto della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, grazie a un programma diffuso che coinvolgerà spazi museali ma anche i massicci del ventaglio prealpino, i rilievi inferiori delle valli bergamasche, fino ai boschi cittadini del Parco dei Colli di Bergamo e alle zone fluviali e agricole della Bassa Bergamasca. Lo scopo? Dare vita a un percorso biennale in cui s’incrociano esperienze artistiche sui temi della sostenibilità e della collettività. Il programma prevede il coinvolgimento di venti artisti. I primi cinque sono stati presentati la scorsa settimana in occasione della serata di apertura. Si tratta di star come Sonia Boyce, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2022, che a Palazzo della Ragione presenta “Benevolence”, progetto site-specific pensato per la Sala delle Capriate; di Mercedes Azpilicueta, che all’Oasi della Biodiversità di Brembate ha messo in scena la performance “Que este mundo permanezca”. E ancora, di Chiara Gambirasio, che ha presentato a Castione della Presolana “M’Ama” e “V’arco”, due opere scultoree che parlano di relazioni e del rapporto con la natura. Mentre alla GAMeC è stata presentata la mostra omaggio a Lin May Saeed, con opere popolate da animali e da figure tratte da favole e miti, e il progetto “Massi Erratici”di Studio Ossidiana, che riconfigura gli spazi di accesso al museo grazie a superfici e volumi modulari. Tra gli ospiti che hanno preso parte all’opening: Elena Crippa, Chris Sharp, Julia Koropoulos, Luca Santiago Mora, Edoardo Bonaspetti, Nicola Ricciardi e Giorgio Gori.Un’ultima annotazione, quasi doverosa, è legata al titolo “Pensare come una montagna”. Il direttore Lorenzo Giusti si è ispirato a un’espressione dell’ecologo Aldo Leopold, tratta dal libro A Sand County Almanac. Un concetto che ha rivisitato e trasformato nell’invito a prendere una distanza critica dalle nostre abitudini per osservare la società da una prospettiva più ampia.

Testo: Germano D’Acquisto

Foto: Vincenzo Migliore

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