
Miart 2025 celebra l’arte come incontro e collaborazione globale
Quella che si è appena aperta è un’edizione di miart all’insegna dello scambio e della collaborazione. “Among Friends”, questo il titolo della fiera diretta da Nicola Ricciardi, che rende omaggio a Robert Rauschenberg nel centenario della sua nascita, ispirandosi alla grande retrospettiva che il MoMA di New York gli dedicò nel 2017.
All’Allianz MiCo di Milano dal 4 al 6 aprile vanno in scena 179 gallerie in rappresentanza di 30 paesi e 5 continenti. Tre le sezioni principali: Established, centro di gravità permanente della manifestazione, che accoglie gallerie che presentano i linguaggi della più stretta contemporaneità e opere realizzate nel corso del XX secolo; Emergent, dedicata alle voci nuove del contemporaneo; e Portal, un’area di esplorazione dove i confini tra discipline, tempo e spazio si dissolvono per dare vita a prospettive inedite.
All’inaugurazione della kermesse, l’altro giorno, sono intervenuti moltissimi ospiti. I nostri fotografi li hanno ritratti quasi tutti. Fra gli altri, non hanno voluto mancare al rendez-vous, anche Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Roberto Bolle, Sabato De Sarno, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, Stefano Seletti, Sergio Risaliti, Giovanna Silva, Lorenzo Giusti, Francesco Manacorda, Alessandro Rabottini, Zvonimir Boban, Massimo Giorgetti e Marcelo Burlon.
Ma miart non è soltanto una fiera, è anche un ecosistema di relazioni. “Quest’anno rafforziamo il legame con Milano e con i suoi luoghi d’arte, enfatizzando la partecipazione attiva”, spiega Ricciardi. Il risultato? Un dialogo incessante tra artisti, galleristi, istituzioni, collezionisti e pubblico, che trasforma la fiera in un crocevia di idee. Perché, mai come oggi, l’arte si nutre di connessioni.
Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Niccolò Campita e Ludovica Arcero
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