Golden Goose svela la capsule Dreamed By Fabio Novembre con un evento da 10 Corso Como
Golden Goose lancia sul mercato la sua prima collezione Dreamed By Fabio Novembre con un evento da 10 Corso Como. La capsule fa parte del progetto HAUS of Dreamers che era stato celebrato a Venezia con una serata all’insegna di performance immersive.
HAUS è una piattaforma globale per la cultura e la libera espressione che unisce creativi di diverse discipline, identità e background. Per la sua prima HAUS of Dreamers, Golden Goose ha selezionato cinque artisti provenienti da diversi ambiti: Fabio Novembre, Quannah Chasinghorse, Dr. Woo, SUNMI e Suki Waterhouse, e ha chiesto loro di reinterpretare le classiche icone veneziane dando vita a collezioni in edizione limitata. Ogni artista ha ideato una calzatura, un capo prêt-à-porter e un oggetto unico legato alla propria esperienza veneziana.
Nella sua collezione Dreamed by Fabio Novembre, egli rende omaggio al Canal Grande di Venezia. E così come il Canal Grande attraversa la città di Venezia, un linea blu di un battito cardiaco attraversa un vaso trasparente, opera d’arte disponibile in soli 20 pezzi. Oltre al vaso, la collezione, svelata da 10 Corso Como con un evento privato, presenta una t-shirt a righe e un paio di sneaker Stardan reinventate come tipiche furlane veneziane in velluto, che presentano la frase, scritta a mano da Fabio sulla suola, “We are made of water. And so is the world.”
A celebrare il lancio della nuova capsule tantissimi amici del marchio e ovviamente Fabio Novembre, che con un breve discorso ha trasportato il pubblico presente attraverso la capsule, sottolineando il suo amore per Venezia e per il marchio. Tra i vari ospiti abbiamo incontrato Marta Losito, Simone Furlan, Giovanni Masiero, Francesca Rocco, Simone Vertua e Daniele Siciliano.
La collezione uomo e donna Dreamed by Fabio Novembre è disponibile sul sito internet di Golden Goose, in negozi selezionati in tutto il mondo e in esclusiva da 10 Corso Como fino al 16 giugno.
Testo: Flavio Marcelli
Foto: Ludovica Arcero
