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12.04.2024 Peggy Guggenheim Collection, Venice #arte

Collezione Peggy Guggenheim, l’inno alla bellezza di Jean Cocteau

Il gran giorno è arrivato: ha aperto alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia “Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere”, senza ombra di dubbio la più ricca e completa retrospettiva dedicata all’enfant terrible della scena artistica francese del XX secolo mai allestita in Italia.

“La Collezione Peggy Guggenheim – ha spiegato al pubblico la direttrice Karole P.B. Vail – è oggi il luogo adatto ad ospitare quest’evento: innanzitutto, per il rapporto di amicizia che a lungo ha legato Cocteau a Peggy Guggenheim. Ma anche per il grande amore che sempre ha unito Cocteau alla città di Venezia, un legame indissolubile nato in occasione della sua prima visita, all’età di quindici anni, che lo porterà regolarmente a visitare la Laguna, negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale”. All’opening, a cui ha seguito una raffinatissima cena, hanno presenziato diverse firme del mondo dell’arte e della cultura italiana e internazionale. Fra queste: Ioannis Kontaxopoulos, Joseph Kosuth, Diane von Furstenberg, Bianca Arrivabene, Claudia Zanchi, Paolo Carlon e Vanessa Valerio Carlon.

Nelle sale che si affacciano sul Canal Grande, più di centocinquanta opere fra disegni, grafiche, gioielli, documenti, riviste, foto e film diretti dallo stesso Cocteau, provenienti da grandi realtà museali del calibro del Centre Georges Pompidou di Parigi e del Nouveau Musée National de Monaco, oltre a importanti collezioni private, tra cui la Collezione Cartier (la maison transalpine è fra l’altro main sponsor del progetto). La mostra, curata da Kenneth E. Silver e che proseguirà fino al 16 settembre, è uno dei momenti clou della stagione e narra lo sviluppo dell’inconfondibile estetica e i momenti salienti della tumultuosa carriera del caleidoscopico artista. Carriera contraddistinta da tematiche come l’Orfeo e la poesia, l’eros, il classico nell’arte, Venezia e il rapporto con Peggy Guggenheim, il cinema, il design e la moda. Fra le tante perle esposte, una sorprendente selezione di disegni che mette l’accento sulla centralità del tema del desiderio nella sua pratica artistica, così come il rapporto ambivalente che ha sempre legato Cocteau a Cubismo, Dadaismo e Surrealismo.

Da non perdere poi anche la sezione legata al suo rapporto con il mondo pubblicitario e cinematografico, attraverso l’impatto che la sua arte ha avuto su artisti come Andy Warhol, Félix Gonzáles-Torres e Pedro Almodóvar. Cocteau amava ripetere: “è molto difficile rendere bella la felicità. Una felicità che è solo assenza di guai è una cosa brutta”. Ecco, parafrasando il maestro, a Venezia la felicità non è mai stata così bella.

Photos: Ludovica Arcero

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