Arthur de Villaucourt non scia: accelera. Sfreccia sulle gobbe con una naturalezza che somiglia più a un’idea di libertà che a una disciplina sportiva, ridisegnando traiettorie, tempi e ambizioni. A ventidue anni è già considerato una delle promesse più incandescenti dello sci freestyle, capace di unire coraggio, precisione e una creatività che non chiede permesso. Il suo stile è un equilibrio sottile tra controllo assoluto e rischio calcolato, tra istinto e lucidità.
Non sorprende che Richard Mille abbia scelto di accompagnarlo in questa fase cruciale della sua crescita, rafforzando una presenza già iconica nel mondo dello sci. In Arthur il marchio ha riconosciuto qualcosa che va oltre il talento: una calma rara, una maturità silenziosa, una determinazione che non ha bisogno di proclami. “Voglio essere il migliore al mondo”, dice lui, con la stessa naturalezza con cui affronta una discesa lanciata verso il futuro.
Cresciuto ammirando Richard Mille, il suo ingresso nella famiglia del brand nasce quasi per caso, da un incontro informale che diventa destino. Oggi, dopo un infortunio e con la Coppa del Mondo nel mirino, Arthur è pronto a tornare in gara nelle gobbe, disciplina complessa fatta di assorbimenti, rotazioni e velocità pura. Il suo approccio pionieristico racconta una nuova idea di competizione: meno rumore, più visione. E una linea tracciata dritta verso Milano-Cortina 2026.







