01.09.2025 Palazzo Del Cinema, Venice #cinema

The Smashing Machine: Dwayne Johnson porta Mark Kerr sul “ring” di Venezia 82

Palazzo Del Cinema, Venice

Ci sono storie che sembrano già cinema prima ancora di diventarlo. Quella di Mark Kerr è una di queste: lottatore smisurato, leggenda del Vale Tudo e della MMA, soprannominato “The Smashing Machine” non per delicatezza ma per evidenza, uno che ha calcato il ring come si attraversa un campo minato, sapendo che a ogni passo poteva esplodere tutto. Adesso la sua parabola arriva a Venezia, sotto le luci del red carpet del Lido, dove i flash a volte possono essere assai più violenti di un destro al volto.

A incarnarlo è Dwayne Johnson, alias The Rock, ex wrestler diventato attore-feticcio di Hollywood, qui alle prese con un ruolo che scrosta la patina di invincibilità e mette a nudo il caos emotivo di un uomo. Non solo muscoli e sangue, ma il peso delle aspettative, le dipendenze, la fragilità. Accanto a lui una sublime Emily Blunt, in una parte che allarga lo spettro del film: non solo la fidanzata, ma il contraltare umano, la voce che ricorda a Kerr – e a noi spettatori – che l’eroismo senza intimità è soltanto una posa da poster. 

In passerella gran parte del cast: Dwayne Johnson, Emily Blunt, il regista trentanovenne Benny Safie e lo stesso Mark Kerr. 

Presentato in concorso alla Mostra del Cinema, The Smashing Machine non è un semplice biopic sportivo, ma una riflessione sul culto del corpo, sulla violenza ritualizzata e sul confine, sempre labile, tra vittoria e autodistruzione. La domanda che resta sospesa, tra un applauso in sala e un passo sul tappeto rosso, è: chi sta davvero combattendo? L’atleta, l’uomo o l’icona che lo ha inghiottito?

Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Ludovica Arcero

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