Portobello a Venezia 82: il red carpet ricorda l’errore giudiziario di Enzo Tortora
Sbarca al Lido uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia italiana. Portobello, diretto da Marco Bellocchio, racconta infatti la vicenda di Enzo Tortora, presentatore televisivo che dall’apice della popolarità precipitò in un incubo.
Sul red carpet, l’altra sera, il tappeto rosso ha assunto un ruolo simbolico: non solo passerella glamour, ma memoria vibrante di una storia di ingiustizia e resilienza. A guidare il gruppo di attori, Marco Bellocchio, ormai un habitué da queste parti, poi Fabrizio Gifuni, intenso e misurato come sempre, quindi Lino Musella, Barbora Bobulova e Romana Maggiora Vergano.
La serie tv (in Sala Grande l’episodio 1 e 2) riprende l’atmosfera sospesa del 1982, anno d’oro della televisione italiana, quando Tortora conquistava ben 28 milioni di spettatori a serata con il suo Portobello e riceveva il titolo di commendatore della Repubblica da Sandro Pertini. L’opera di Bellocchio ricostruisce con precisione quella parabola drammatica: dal trionfo alla denuncia inattesa, frutto delle rivelazioni di Giovanni Pandico, uomo chiave della Nuova Camorra Organizzata. Il 17 giugno 1983, la vita del presentatore cambia per sempre: carabinieri alla porta, processi, umiliazioni pubbliche, mentre il Paese assiste attonito. Bellocchio racconta l’innocenza calpestata e la fragilità delle certezze, mescolando il ritmo televisivo a un pathos da tragedia moderna.
Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Ludovica Arcero
