Palazzo Strozzi, Anselm Kiefer esplora le profondità dell’animo umano
L’arte di Anselm Kiefer irrompe nel cuore di Firenze, trasformando Palazzo Strozzi in un tempio della contemplazione e dell’introspezione. Merito della mostra “Angeli caduti” in scena dal 22 marzo fino al 21 luglio. Curata da Arturo Galansino, si tratta di una vera e propria esplorazione nelle profondità dell’animo umano e nella storia stessa, scandita da dipinti, sculture, installazioni e fotografie. L’artista tedesco, uno dei più grandi del nostro tempo, ci accompagna in un labirinto di allegorie, figure e forme, immergendoci nelle profondità della memoria e del pensiero filosofico. La spettacolare esposizione, oltre ai progetti storici, offre l’occasione di poter ammirare anche nuovissime produzioni, compresa “Engelssturz” (Caduta dell’angelo), opera monumentale concepita appositamente per il cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi. Kiefer, che oggi vive e lavora in Francia, alle porte di Parigi, è stato tra i primi a sottolineare la necessità di riflettere sulla storia della Seconda guerra mondiale, scavando nell’eredità emotiva della nazione tedesca e facendo propri elementi come il mito, la religione ed il misticismo (avete mai visto la mega installazione permanente I Sette Palazzi Celesti all’Hangar Bicocca di Milano?). L’opening fiorentino dell’altra sera ha coinvolto la crème della cultura internazionale. Curatori, galleristi, artisti, collezionisti: la lista degli ospiti che si sono mossi all’interno degli spazi commissionati alla fine del ‘400 dal mercante fiorentino Filippo Strozzi, è stata piuttosto nutrita. Oltre a Galansino, direttore generale della fondazione Palazzo Strozzi, non hanno voluto mancare ad uno dei rendez-vous più attesi della stagione, anche Maria Manetti Shrem, Lia Rumma, Amanda Platek, Massimiliano Fuksas, Mario Cristiani, Jeff e Emilie Goldblum, Edoardo Ferragamo, Antonio Riva, Cristina Fogazzaro, Tommaso Sacchi, Laura Leonardelli e Tommaso Calabro.
Testo: Germano D’Acquisto
Ritratti: Ludovica Arcero
Exhibition: Ela Bialkowska, OKNO Studio