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26.01.2024 Triennale Milano #arte

L’universo visivo di Juergen Teller atterra in Triennale

Se E.T. dovesse tornare sul Pianeta Terra e chiedesse delucidazioni sullo stato di salute della fotografia contemporanea, dovrebbe fare un salto dalle parti di Triennale Milano, cornice fino all’1 aprile della mostra di Juergen Teller “i need to live” a cura di Thomas Weski e realizzata con il supporto di Saint Laurent by Antony Vaccarello. L’artista tedesco, capace alla fine degli anni 90 di stravolgere i codici della fotografia mondiale grazie a uno stile ispirato alle istantanee e a lavori crudi dove i soggetti sono raccontati senza make-up e illuminati dal flash diretto, mette in scena oltre 1000 opere. Tutte ne ripercorrono la carriera: ci sono i ritratti di una giovanissima Kate Moss e quelli realizzati a Yves Saint Laurent, ci sono le foto della sensualissima moglie Dovile Drizyte (che fra l’altro ha contribuito all’esposizione) fino agli autoritratti più recenti, dove il fotografo sessantenne, il più delle volte in déshabillé, esplora sé stesso, le sue radici e la sua identità. In occasione dell’opening dell’altra sera, mezza Milano si è riversata nelle sale di Triennale. Artisti, designer, critici ma anche personaggi dello spettacolo e del jet set. Fra gli altri, non hanno voluto mancare all’appuntamento, Maurizio Cattelan, Francesco Bonami, Stefano Boeri (presidente di Triennale), Simone Marchetti, Francesca Ragazzi, Vincenzo De Cotiis, Fabio Novembre, Carlo Capasa, Victoria Cabello, Milovan Farronato, Martina Colombari e Alessandro Costacurta.

Foto: Ludovica Arcero e Andrea Sgambelluri

Testo: Germano D’Acquisto

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