Le transizioni di Federico Cina
Federico Cina cammina lento nella nebbia della sua Romagna cara. È una fase di transizione, un passaggio. Una scatola bianca diventa il luogo di transito da cui c’è subito uscito. Ora tutto è più chiaro, vivido, limpido, anche se addosso si portano ancora le sfumature del processo che devono ancora essere sgrullate via dalle spalle. E così la fall-winter 24 di Federico Cina avanza in una location grigia, nei colori del nulla. Orpelli e decorazioni in collezione lasciano posto a rigore, forme pulite, essenziali, fondamentali. Così, Federico Cina sente la necessità di semplificare e togliere. La sartoria allora è rigorosa, strutturata, pungente come il freddo. Poi arriva la maglieria, focus principale del marchio, che invece avvolge e riscalda. Cina porta allora in passerella la transizione, ora rigida come la sartoria ora morbida e fragile come la maglieria. In chiusura dello show una struttura metallica prende scena sulla passerella e una torre umana chiude lo show a simboleggiare, forse, la forza che troviamo nella base e la fragilità del percorso che si erge verso l’alto. Seduti in front row abbiamo incontrato Michele Ciavarella, David Martin, Alessio Pierucci e Greta Futura.
Foto: Vincenzo Migliore