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19.04.2024 Espace Louis Vuitton, Venice #arte

L’arte esistenzialista di Ernest Pignon-Ernest sui muri dell’Espace Vuitton di Venezia 

L’Espace Louis Vuitton Venezia risplende di arte urbana. Le lussuose pareti dell’ultimo piano dello spazio, situato ad una manciata di passi da San Marco, si trasformano così nei muri scrostati di una qualsiasi città per ospitare i commoventi lavori dell’artista Ernest Pignon-Ernest. “Je Est Un Autre”, mostra esclusiva concepita per l’Espace, offre al pubblico una collezione di opere dedicate a poeti come Pier Paolo Pasolini e Rimbaud. Accanto a loro, altri ritratti, stavolta inediti, ispirati alla russa Anna Akhmatova, morta a Mosca nel 1966 dopo una vita tragicamente segnata dal regime sovietico, e l’iraniana Forough Farrokzhad, figura significativa della rinascita della poesia persiana. Figure drammatiche in linea con lo spirito di Pignon-Ernest, un pioniere della street art, che ha da sempre percorso territori inesplorati mixando tecnica ed esistenzialismo. L’esposizione veneziana, curata da Suzanne Pagé e Hans Ulrich Obrist, col contributo di Dominique Gonzalez-Foerster, rientra nel programma Beyond the Walls che si estende attraverso i molti spazi della Fondation. In occasione della press preview e del vernissage, sono intervenuti vari esponenti della cultura. Dall’artista JR ai curatori Obrist e Pagé, da Jean-Paul Claverie, Amministratore della Fondation Louis Vuitton e consigliere personale di Bernard Arnault, allo storico direttore di Beaux Arts, Fabrice Bousteau, fino al critico Gilles Kraemer. “Cerco di cogliere tutto ciò che si vede: la trama del muro, il colore – ha affermato tempo fa Pignon-Ernest –  e contemporaneamente studio tutto ciò che non si vede: la storia del luogo, la sua memoria, i ricordi sepolti…”. Ecco, a Venezia si è concentrato un compendio di tutta la sua poetica. 

Testo: Germano D’Acquisto

Foto: Ludovica Arcero

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