L’arte dell’upcycling trionfa sulla passerella di Moschino
Adrian Appiolaza riscrive il rapporto tra moda e economia circolare utilizzando l’alfabeto di Moschino. Niente, il titolo della sfilata primavera estate 2026, è la parola che appare su una T-shirt della collezione primavera estate 1992, riutilizzata su questa passerella prima di essere messa all’asta su eBay all’interno del progetto eBay Endless Runway, i cui proventi dell’asta saranno destinati al Camera Moda Fashion Trust. Il designer si ispira all’Arte Povera, radicale movimento italiano di fine anni Sessanta, recuperandone i codici affini alla visione di Franco Moschino. La collezione è infatti basata sui concetti di riutilizzo, riciclo e reimmaginazione. Come ormai ci ha abituato, Appiolaza parte da una rilettura rispettosa del passato per creare qualcosa di nuovo. Pezzi già esistenti vengono trattati come materie prime, gli abiti vengono stropicciati, rattoppati e combinati per rinascere in un altra forma. Questo processo coinvolge anche materiali umili della quotidianità in genere non utilizzati nell’abbigliamento, come il sacco di juta, la corda e il legno. Addirittura sacchi di patate si trasformano in un top e una gonna da sera. Naturalmente, partecipano a questo giocoso upcycling anche gli elementi heritage del brand, dallo Smiley al trompe-l’œil, passando per stampe di giornale dei primi anni Novanta. In chiusura dello show la maxi T-shirt con stampato il viso di un bambino che dice Stop!, indossata dallo stesso Appiolaza, un messaggio di pace? Erano presenti nel parterre Anna Pepe, Mouni Roy, Vic Montanari, Simone, Levante, Anna dello Russo ed Elisa Maino.
Testo: Giuliano Deidda
Foto: Ludovica Arcero e Francesca Zama
