Lanthimos torna a Venezia con Bugonia: tra pioggia, api, alieni e il fascino di Emma Stone
È un ritorno bagnato e attesissimo quello di Yorgos Lanthimos al Lido, quasi un rito che si rinnova a ogni nuova opera e che sembra intrecciare il destino del regista greco con la Mostra di Venezia. Dopo Alps, La favorita e l’exploit con Povere creature! — Leone d’Oro 2023 — Lanthimos si presenta di nuovo in concorso con Bugonia, remake in lingua inglese di un cult sudcoreano del 2003, confermando la sua capacità di muoversi tra i generi e di piegarli al suo sguardo obliquo e perturbante.
L’anteprima al Lido, battezzata dalla pioggia, è stata una sorta di rito collettivo. Sul tappeto rosso, completamente bagnato, Lanthimos ha sfilato accanto alla sua musa Emma Stone, con la quale ha costruito negli anni una forte complicità artistica. L’attrice ha catalizzato l’attenzione dei tanti fotografi insieme agli altri attori del cast: da Jesse Plemons, volto intenso e spiazzante già visto in Kinds of Kindness, fino ad Alicia Silverstone. Fra gli altri ospiti della serata hanno brillato di luce propria anche Willem Dafoe, Emanuela Fanelli in abito rosso fuoco, un’elegantissima Noomi Rapace e Silvia Braz.
Bugonia racconta di due complottisti convinti che una potente CEO sia in realtà un’aliena pronta a distruggere la Terra: un plot che mescola farsa e paranoia, ironia pop e mitologia antica, citando persino Virgilio e il mito dello sciame nato da una carcassa in decomposizione. A Venezia, Lanthimos non ha semplicemente presentato un film: ha ribadito che il cinema, per esistere davvero, deve essere eccesso, rito, ossessione. E che sul red carpet, come sullo schermo, l’unica verità possibile è quella che ci destabilizza.
Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Ludovica Arcero
