JordanLuca nel mondo rinato
Al centro della narrazione il palloncino. O meglio, 1500 palloncini d’artista realizzati dall’artista Dominic Myatt e stampati con artwork fotografici che adornano uno spazio di cemento nel centro di Milano. Da qui Jordan Bowen e Luca Marchetto partono per raccontare la fall-winter 24 di JordaLuca. Il balloon come simbolo di gioia, festa, ottimismo e gioco, ma allo stesso tempo, quando il palloncino vola via nel cielo o scoppia, lascia una sensazione di nostalgia, un dolore. La festa è finita, ora si torna tutti a casa. E così la collezione di JordanLuca viaggia su binari lontani che si incontrano lungo la via. Il sartoriale, allora, non è più morbido, dolce, ma crudo, duro e protegge. In Not Forever, But For Now, Chuck Palahniuk, uno dei romanzieri preferiti di JordanLuca, scrive: “Once the breakable things are broken, then everyone can relax (Una volta che le cose che si possono rompere sono rotte, allora tutti possono rilassarsi). Un processo di metabolizzazione del dolore, un modo per comprendere e accettare il modo in cui soffriamo. Un discorso interiore personale che si estende alla società: un invito alla forza, alla speranza. A rinascere. Una colonna sonora tutta da cantare accompagna i look che sfilano serrati. Un mix di stili e sottoculture che si mixano, ma che allo stesso tempo hanno una capacità intrinseca di rimanere unici e chiari. Sul finire di questa gigantesca festa o rave, arrivano le note di Mad world e proprio su questa sfila in passerella il designer Andreas Kronthaler, partner della grande compianta Vivienne Westwood. Tra 1500 balloon distribuiti sparsi per le sale della location ad assistere allo show erano presenti Rahi, Veronica Ferraro, Gabriele Esposito e molti altri.
Testo: Flavio Marcelli
Foto: Vincenzo Migliore