28.08.2025 Palazzo del Cinema, Venice #cinema

Jay Kelly, tra ironia e malinconia: Clooney conquista Venezia 82

Palazzo del Cinema, Venice

Tra i titoli più attesi dell’82ª Mostra c’è Jay Kelly, il nuovo lavoro di Noah Baumbach, maestro delle fragilità contemporanee, prodotto da Netflix e presentato in Concorso. Un film evento, non soltanto per la storia che racconta ma per l’incontro, quasi surreale, tra due mondi distanti eppure complementari: George Clooney e Adam Sandler, finalmente fianco a fianco.

L’altra sera, un po’ in ritardo per la pioggia scrosciante, e subito dopo il red carpet del film Il rapimento di Arabella, dove una splendida Benedetta Porcaroli ha sfilato in Prada, Mr. Clooney si è presentato sul tappeto rosso del Lido con la moglie Amal riportando come per magia il bel tempo. Accanto alla power couple hollywoodiana, anche l’altra stella Adam Sandler e altri protagonisti della pellicola (come Laura Dern, la nostra Alba Rohrwacher e Billy Crudup). Numerosi anche gli ospiti. Fra gli altri , l’immancabile madrina di Venezia 82 Emanuela Fanelli, Naomi Watts e Greta Gerwig, musa e complice di Baumbach. Una parata che ha anticipato non solo un film, ma un dialogo intergenerazionale tra attori, autori e pubblico.

Ma di che parla esattamente Jay Kelly? L’opera di Baumbach segue il viaggio interiore ed esteriore di un attore di fama mondiale (Clooney), intrappolato nella propria immagine pubblica, e del suo amico e manager Ron (Sandler). È un road movie internazionale che attraversa Italia, Regno Unito e Stati Uniti, e che alterna leggerezza e malinconia, ironia e rimpianto. Con la fotografia di Linus Sandgren, le musiche di Nicholas Britell e il montaggio di Valerio Bonelli, Jay Kelly si presenta come un’opera dal respiro ampio, capace di catturare la complessità emotiva del nostro tempo. Cosa non da poco…

Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Ludovica Arcero

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