Il Medioevo femminista firmato Antonio Marras
Dal momento in cui la voce di Filippo Timi rompe il silenzio dal palco buio chiamando “Eleonora, Eleonora”, appare evidente a chi ha familiarità con la visione di Antonio Marras che la sfilata che sta per cominciare è dedicata a Eleonora D’Arborea, reggente del Giudicato d’Arborea dal 1383 al 1403. La scelta della storica eroina del popolo sardo, interpretata nello show da Anna Della Rosa, come chiave di lettura della sfilata, è quanto mai coerente. La collezione presenta infatti una rielaborazione di tutti i codici cari allo stilista, che dall’associazione alle atmosfere medievali sono decisamente esaltati. In un vorticoso patchwork si avvicendano in passerella colori, forme e tessuti che trovano un paradossale equilibrio proprio nel gioco di contrasti. Damaschi, broccati, ricami e stampe floreali si scontrano con tessuti in lana tartan o a scacchi, i cui pesi importanti fanno da contraltare a impalpabili chiffon stampati, pizzi e devoré. I richiami al medioevo di alcune silhouette sono decostruiti e poi ricomposti in chiave contemporanea, con alcuni rimandi alle sottoculture di un passato più recente. A applaudire lo spettacolo, tra l’affezionato pubblico di Marras, anche Giotto Calendoli, Ginevra Mavilla, Michele Bravi, Korlan Madi, Andrea Faccio e molti altri.
Testo: Giuliano Deidda
Foto: Vincenzo Migliore
