Il gran finale di Giorgio Armani
Ha sempre tenuto ad avere l’onore e onere di chiudere la Milano Fashion Week con la sua sfilata Giorgio Armani. Anche per questo lo show evento che ha avuto luogo ieri sera alla Pinacoteca di Brera ha un valore simbolico. Questa volta si è trattato infatti della chiusura di un ciclo, anzi di un’epoca, perché senza re Giorgio né la moda italiana né la settimana della moda meneghina saranno più le stesse, piaccia o meno. All’interno di uno degli spazi più rappresentativi della città, nel quartiere dove lo stilista ha sempre vissuto e lavorato, è stata presentata l’ultima collezione curata da lui direttamente, un vero e proprio testamento estetico. Si è trattato della doverosa celebrazione di chi è stato un assoluto punto di riferimento, con tanto di dress code. L’evento è stato naturalmente affollato di elegantissimi ospiti eccellenti, presi d’assalto al loro arrivo da branchi di telecamere, giornalisti e fotografi. Non potevano mancare Richard Gere e Lauren Hutton, le cui performance in American Gigolo vestiti Armani hanno definito l’estetica di una generazione. La lunghissima lista, più simile a quella di un red carpet che al parterre di una sfilata, comprende nomi di alto profilo, italiani e internazionali, da Cate Blanchett a Jesse Williams, da Spike Lee a Margherita Buy. C’erano anche la giornalista Lilly Gruber e il compositore Ludovico Einaudi, che ha fornito la colonna sonora della sfilata, con un’esibizione dal vivo. Non poteva mancare naturalmente Anna Wintour, che la sera prima aveva consegnato il Legacy Award di Camera Moda alla famiglia dello stilista, durante i Sustainable Fashion Awards al Teatro alla Scala.
Testo: Giuliano Deidda
Foto: Ludovica Arcero
Cover: Courtesy of Giorgio Armani
