Elisa di Di Costanzo: Venezia 82 tra tappeto rosso e colpa silenziosa
Sul tappeto rosso di Venezia 82 arriva Elisa, il nuovo film di Leonardo Di Costanzo in Concorso alla kermesse cinematografica. Un’opera intensa, un dramma che indaga l’animo umano – tra empatia e condanna – attraverso la lente del crimine, della colpa e della possibile riconciliazione con il proprio passato. Sul tappeto rosso, tra le presenze del cast, un’intensissima Barbara Ronchi avvolta in un abito Giorgio Armani Archivio: non semplice eleganza, ma un segno silenzioso di gratitudine al Re che proprio oggi ha salutato il suo tempo. Con lei, nella stessa cornice di luce, Roschdy Zem, Valeria Golino e Diego Ribon.
Il raffinato apparire diventa allora uno strato sottile, quasi un filtro per addolcire il dolore che il film racconta con precisione chirurgica. Insieme ai protagonisti, che portano in scena la vicenda di una donna di trentacinque anni che trascorre dieci in carcere per aver ucciso la sorella maggiore, anche altri volti dello spettacolo e della cultura. Fra questi anche Can Yaman, Alba Parietti, Laura Barth, Clizia Fornasier e Attilio Fontana ed Eleonora Abbagnato.
Elisa non è cinema facile, ma è cinema necessario, quello che ti lascia il respiro sospeso e la pelle un po’ più sensibile quando torni alla luce del sole lagunare. E che s’insinua tra le pieghe più intime dello spettatore, lasciando dietro di sé una scia di emozioni sospese tra dolore e possibilità di perdono.
Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Ludovica Arcero
