Duse a Venezia 82: il red carpet diventa teatro e la diva rinasce
Esistevano le dive prima del cinema? Eccome. Lo ricorda il red carpet di Duse, il film di Pietro Marcello che ha debuttato l’altro giorno in concorso al Festival di Venezia. Davanti al Palazzo del Cinema, il tappeto rosso non è stato solo passerella, ma un piccolo teatro dove passato e presente si sono incontrati: in scena oltre al regista, una commossa Valeria Bruni Tedeschi nei panni della “divina”, accompagnata dalla madre Marisa Borini, poi Noémie Merlant nel ruolo di Enrichetta, la figlia, e Fausto Russo Alesi a incarnare Gabriele D’Annunzio.
Il red carpet, solitamente fatto di pose calibrate e sorrisi da cartolina, ha respirato un’atmosfera un pizzico diversa: è stato un piccolo miracolo storico. Marcello ha deciso di raccontare Eleonora Duse negli ultimi anni della sua carriera, nel periodo post Prima Guerra Mondiale, quando il mondo sembrava volerla dimenticare. Il film, invece, la reinventa come un atto di resistenza, una donna che riprende la scena per riaffermare la propria voce.
Un ritorno che è anche sfida: l’eco di una diva che ha attraversato il teatro dell’Ottocento e ora si materializza sul set e nelle movenze di Bruni Tedeschi. Venezia, ancora una volta, non è solo festival: è un’occasione per osservare il cinema come un rituale collettivo, dove glamour e memoria si mescolano.
Duse arriverà nelle sale il 18 settembre, pronto a ricordarci che le vere dive non muoiono mai, semplicemente cambiano scena.
Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Ludovica Arcero
