Blumarine: il volo di una farfalla nera
Nella pioggia insistente di Milano emergono le fantasie oscure e fatate di David Koma: la donna della Primavera/Estate 2026 sprigiona fascino gotico e lo racconta attraverso un simbolismo fatto di farfalle, coleotteri e libellule, declinate in stampe, ricami e charms. Ma anche croci come pesanti monili sovrapposti al collo e trasformate in finiture, incastonate tra le lenti degli occhiali da sole. La nuova collezione di Blumarine esaspera il tema di un castello incantato, popolato da spiriti che indossano gonne asimmetriche con strascichi di volant, top metallici con la forma rigida di una libellula dalle ali spiegate. Il mondo animale è in ogni più piccolo dettaglio, dal macramè di un abito che richiama una ragnatela, alle spille su un cardigan aderente che somigliano a insetti in una teca. Una delle espressioni più interessanti del concetto è la stampa animalier utilizzata per decorare abiti rosa tenue a balze, così come un top strutturato con fusciacca che richiama, ancora una volta, una farfalla, per nuance e struttura. Il nero e le trasparenze accolgono sprazzi di tonalità chiare, un verde acido e un rosso fuoco, per poi concentrarsi sull’apparizione finale. Maria Carla Boscono sfila per Blumarine con indosso un abito bianco le cui maniche e gonna sono un susseguirsi di balze, ricami e lacci, con scollo cut out impreziosito da monili a croce. Un’apparizione ultraterrena che chiude la collezione più esoterica della stagione. Presenti in front row c’erano, tra gli altri: Sita Abellan, Francesca Mesiano, Miss Keta, Kyshan Wilson e Romy Nassar.
Testo: Anna Zucca
Foto: Francesca Riva
