24.09.2025 Palazzo Strozzi, Florence #arte

Beato Angelico a Firenze: l’opening di Palazzo Strozzi diventa esperienza collettiva

Palazzo Strozzi, Florence

Firenze ha inaugurato l’attesissima “Beato Angelico”, la nuova grande mostra firmata Fondazione Palazzo Strozzi e Museo di San Marco, con due serate esclusive allestite nel cortile e all’interno degli spazi del palazzo rinascimentale. La due giorni esclusiva ha accolto istituzioni, galleristi, curatori e un lungo elenco di ospiti internazionali. Fra i tanti, oltre al padrone di casa Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, Maria Manetti Sherm, Amanda Platek, Carl Brandon Strehlke, Luigi De Siervo, Mario Cristiani, Antoine Platteau, Thomas Clevent Salomon, Giuseppe Caprotti, Christian Levett e Stefano Collicelli Cagol. Tutti uniti per condividere un progetto che va ben oltre il progetto espositivo. L’atmosfera elegante, ma lontana dai formalismi, ha mixato brindisi, brevi speech e quella sensazione collettiva di essere parte di qualcosa di davvero speciale.

La mostra, curata da Carl Brandon Strehlke insieme a Stefano Casciu e Angelo Tartuferi, riporta infatti Firenze al centro del discorso sull’arte del Quattrocento, offrendo un percorso che abbraccia due sedi – Palazzo Strozzi e Museo di San Marco – e che mette in dialogo una superstar del suo tempo, come Beato Angelico, insieme ad altre figure chiave come Masaccio, Filippo Lippi, Lorenzo Ghiberti e Michelozzo. Le due serate di opening esclusivo hanno saputo condensare in poche ore quello che il progetto rappresenta: la capacità di costruire ponti tra pubblico e privato, tra istituzioni e collezionisti, tra la città e il mondo. Al centro dei due rendez-vous non c’erano solo le opere, ma anche il racconto di un lavoro lungo quattro anni, che ha permesso di restaurare capolavori e di riunire pale d’altare disperse da oltre due secoli. Un’operazione che segna il ritorno di Beato Angelico nel capoluogo toscano settant’anni dopo la grande monografica del 1955.I due eventi inaugurali hanno così assunto il ruolo di prologo: momenti conviviali che hanno reso tangibile l’idea che la cultura oggi non è solo mostrare, ma anche creare relazioni, raccontare processi, costruire comunità. E in una città come Firenze, che da sempre vive di intrecci fra arte e vita, quest’opening resterà come il segno di un inizio vibrante, pronto a trasformare la mostra in un’esperienza collettiva che va oltre le sale espositive, le opere, la poetica.

Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Niccolò Campita
Exhibition Views: Beato Angelico, Palazzo Strozzi, Firenze, 2025. Photo: Ela Bialkowska, OKNO Studio

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