Alla Bkv Fine Art, un reading di poesia con Abel Ferrara da perdere la testa
Il palcoscenico è quello della bellissima Bkv di Milano, nuova galleria specializzata nei cortocircuiti fra arte antica, moderna e contemporanea. E’ qui che l’altra sera il regista Abel Ferrara e il poeta Gabriele Tinti hanno dato vita a un affascinante happening di poesia. Circondato da una serie di sculture e dipinti dedicati alla decapitazione, – da Giuditta e Oloferne fino a San Giovanni Battista e Salomè (parte della straordinaria Collezione Koelliker) – , uno dei registi più intriganti del cinema yankee ha letto alcuni versi di Tinti ispirati al racconto biblico di Davide e Golia. Obiettivo della serata: evocare ed esorcizzare la brutalità e la violenza della nostra esistenza, immersi fra i lavori della mostra “Perdere la testa”.
Il reading si è svolto all’interno di una sala dominata dalle interpretazioni del mito di Davide realizzate nel Seicento da pittori come Giuseppe Diamantini, Mario Balassi, Giacomo Farelli, Giovanni Cerrini e oggi da Julian Schnabel. Attorno ai due protagonisti si è assiepato un folto pubblico di cultori di poesia, arte e cinema indipendente americano. C’eravamo anche noi di Say Who che, oltre a Massimo Vecchia, Paolo Bonacina ed Edoardo Koelliker, soci fondatori della galleria, abbiamo fotografato fra gli altri Sara Goldschmied ed Eleonora Chiari, Luca Stoppini, Giuseppe e Massimiliano Frangi, François Inglessis e Sha Ribeiro. Tutti uniti dalla forza seducente dei versi firmati dal poeta, scrittore e critico d’arte marchigiano (che a novembre era stato protagonista di un reading con Roger Ballen alla Fondation Azzedine Alaïa di Parigi) e dal magnetismo di un maestro di un cinema crudo e senza orpelli, capace di firmare perle come “Il Cattivo tenente” con Harvey Keithel, “King of New York” con Christopher Walken e “Mary”, interpretato da Juliette Binoche.
Un’ultima annotazione: chi volesse ammirare i lavori della mostra “Perdere la testa”, alla Bkv di via Fontana, può farlo fino al 17 gennaio 2025.
Foto: Ludovica Arcero
Testo: Germano D’Acquisto