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12.12.2024 rhinoceros gallery, Rome #arte

rhinoceros Gallery invita la Galerie Nathalie Obadia a Roma per esplorare le Œuvres choisies

Secondo capitolo della collaborazione fra rhinoceros Gallery, lo spazio romano dedicato alle arti contemporanee diretto da Alessia Caruso Fendi, e la francese Galerie Nathalie Obadia. Stavolta ad illuminare gli spazi pensati da Alda Fendi e Jean Nouvel, è la mostra Œuvres choisies, super collettiva che raccoglie i lavori realizzati da undici artisti internazionali (da David Reed a Joris van de Moortel, passando per Sarkis e Fiona Rae) rappresentati dalla galleria parigina, nota per saper indagare molteplici forme espressive utilizzando i linguaggi più sperimentali e innovativi.
All’opening della galleria, situata nel cuore della capitale, tra il Foro Boario e il Circo Massimo, hanno partecipato l’altra sera molti esponenti dell’arte e della cultura italiana e internazionale. Noi di Say Who abbiamo ritratto, oltre a Alessia Caruso Fendi e Nathalie Obadia, fra gli altri Alda Fendi, Giovanna Caruso Fendi, Veronica Siciliani Fendi, Paola Fendi, Bartolomeo Pietromarchi, Antonio Valentino, Maria Pia Ruspoli, Aurelio Trombetta, Jacopo Astarita, Andrea Pittorino, Alberto Di Fabio.
Gli ospiti hanno potuto ammirare un progetto espositivo costruito come un mosaico composto da foto, dipinti, sculture e installazioni provenienti da ogni angolo del Pianeta. Il titolo della mostra gioca sul duplice senso della parola francese œuvre (opera) che coinvolge arti visive e universo delle sette note. Gli artisti in scena, infatti, si sono mossi come dentro una partitura musicale. Come Valerie Belin, che esplora il flebilissimo confine tra naturale e artificiale, dove l’estetica iperrealistica dialoga con suggestioni oniriche. O come Fabrice Hyber, Leone d’oro alla Biennale di Venezia nel 1997, che accompagna i visitatori nel suo mondo materico dove riflette sulla condizione umana con dosi massicce di ironia.
“Œuvres choisies si inserisce nel solco della visione e della promessa di rhinoceros gallery”, ha raccontato Alessia Caruso Fendi. “Qui le diverse discipline si mescolano nei più svariati linguaggi espressivi, trasformando quest’esposizione in un suggestivo crocevia di interferenze che attingono all’arte e alla cultura in generale”.

Foto: Niccolò Campita
Testo: Germano D’Acquisto

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