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Palazzo Reale #arte

Constance Tenvik

L’arte è pura ispirazione, qualcosa che mi offre varietà e libertà

«Non tutta l’arte è arte. Sicuramente non tutta la moda è arte, ma possono succedere cose molto interessanti nel mezzo»

E’ nata a Londra ma è norvegese. E’ pittrice, ma è anche designer, scultrice e videomaker. Affronta temi alti e complessi, ma lo fa attraverso massicce dosi di colore e ironia. E’ artista, ma ha un passato di ballerina jazz. Costance Tenvik vive da sempre immersa in una costante dicotomia, dove l’uno ed il suo opposto sembrano incontrarsi e cambiarsi di posto. Molte delle sue opere presentano corpi che si intersecano e sovrappongono, e in cui le singole figure sembrano mescolarsi ai loro stati d’animo.
Classe 1990, studi all’Accademia d’Arte di Oslo e alla Yale School of Art, ha nel suo cv mostre personali a Oslo, Stoccolma, Stavanger e Nizza, così come recenti mostre a Los Angeles e New York. Dopo aver lavorato con le istruzioni di mezzo mondo – dal Museo Moderna di Stoccolma fino alla Fundación AMMA di Città del Messico – ora sbarca a Palazzo Reale di Milano con un evento speciale: il lancio dell’Artist Edition. L’occasione è data dalla retrospettiva dedicata a Edvard Munch, allestita a Milano in collaborazione con il Munch Museum di Oslo. Il progetto, inaugurato proprio nei giorni della fashion week, consiste nella presentazione al pubblico di due foulard di seta e guanti che Constance ha disegnato a mano con motivi ispirati agli arazzi jacquard che lei stessa metterà scena in Norvegia a fine settembre per la quarta edizione di Solo Oslo. La incontriamo pochi giorni prima dell’evento milanese.

 

Crea da sempre mondi immersivi attraverso sculture, performance, tessuti, costumi, dipinti, disegni e video. Che emozioni sogna di suscitare in chi ammirerà i suoi foulard esposti a Milano?

«Vorrei condividere il mio entusiasmo per i colori, il senso del flamboyant, i miti e tante altre storie»

A proposito di miti, la tua mostra al museo Munch è ispirata alla commedia greca antica “Gli uccelli” di Aristofane. Perché hai scelto la mitologia? Quanto c’è di contemporaneo nella mitologia greca?

«Sorprendentemente abbiamo molto in comune con gli esseri umani che vivevano nel 414 a.C. Come noi avevano debiti, si citavano in tribunale e sognavano una vita migliore, magari abitando nello spazio»

Il suo progetto parla di uomini-uccello, di dei dell’Olimpo e di figure fantastiche: secondo lei, come ci si dovrebbe comportare con una creatura divina?

«Le creature divine tendono a desiderare che noi umani mostriamo loro rispetto, chiediamo consigli, preghiamo per loro, le lodiamo, le onoriamo, facciamo sacrifici e doni. Mi piace immaginarle così…»

In passato ha già lavorato con produttori legati al mondo fashion…?

«Sì. Ho lavorato molto con Noël Saavedra, che ha una compagnia a Berlino chiamata Weberei. Lui è collegato a fabbriche di tessitura in Italia. Anche ottimi produttori di foulard. Innvik AS è la fabbrica in Norvegia dove ho realizzato le mie tessiture jacquard. Prima nel 2019 per il museo Astrup Fearnley (Oslo) e ora per il museo Munch»

Considera la moda una forma d’arte?

«Se si tratta di Alexander McQueen, è arte. Non tutta l’arte è arte. Sicuramente non tutta la moda è arte, ma possono succedere cose interessanti nel mezzo»

E’ norvegese ma è nata a Londra. In quale posto si sente più ispirata?

«Adoro la grande città con il suo trambusto. Le persone escono e indossano cose divertenti e hanno abitudini eccitanti. È più facile essere spontanei e far sì che le cose fluiscano verso di te. Ma anche l’ambiente è importante. Negli ultimi nove mesi, per esempio, ho utilizzato l’ultimo studio di Edvard Munch come spazio di lavoro…»

Ha studiato Jazz-ballet fino a 16 anni. Ha anche cantato in un coro della chiesa per due anni. Perché ha scelto di essere un’artista e non una cantante o una musicista??

«Il ballo e il canto corale erano hobby con cui mi sono divertita. Ma le arti visive le ho davvero studiate. Avere una base nel movimento o nella musica è utile per chiunque, ma l’arte mi offre libertà e varietà. Con lei ho sempre qualcosa di nuovo su cui lavorare che mi ispira»

Quale potrebbe essere la colonna sonora del suo progetto Artist Edition?

«Ho una playlist in realtà che si chiama Tio-Tio-Tinx

Programmi per  il futuro prossimo?

«Sarò a Londra per tutto novembre per partecipare a una residenza artistica chiamata PLOP. Lì passerò il tempo a dipingere. Poi andrò a New York tra dicembre e maggio. Ho alcuni progetti in cantiere di cui non posso ancora parlare, ma penso che il mio futuro prossimo sia davvero entusiasmante».

 

Intervista: Germano D’Acquisto

Foto: Ludovica Arcero

 

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