Il mondo di Louise Bourgeois sbarca al Museo Novecento e al Museo degli Innocenti di Firenze
Quasi fosse una figura aliena, un enorme ragno firmato da Louise Bourgeois sbarca a Firenze. Si tratta del primo spettacolare assaggio di Louise Bourgeois in Florence, progetto in due mostre – Do Not Abandon me e Cell XVIII (Portrait) – ospitate rispettivamente al Museo Novecento ed al Museo degli Innocenti. Il primo appuntamento, a cura di Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti, è stato pensato in stretto dialogo con l’architettura delle Ex Leopoldine (complesso gestito per secoli da comunità femminili), e sfoggia quasi cento lavori realizzati dell’artista originaria di Parigi, tra cui opere su carta, gouache e disegni degli anni duemila e sculture in stoffa, bronzo, marmo e altri materiali. All’interno dell’Istituto degli Innocenti, costruito nel 1419 come ospedale con lo scopo di accogliere l’infanzia priva di cure familiari, c’è invece Cell XVIII (Portrait), a cura di Philip Larratt-Smith con Arabella Natalini e Stefania Rispoli. Un’opera dal forte impatto visivo che sembra quasi vivere all’unisono con la collezione degli Innocenti.
L’inaugurazione della doppia esibizione si è svolta l’altro giorno negli spazi museali dell’antico Spedale delle Leopoldine in Piazza Santa Maria Novella. Fra gli ospiti, diversi rappresentanti dell’arte e della cultura. Fra questi, anche Alessia Bettini, Sébastien Delot, Cristina Giachi, MP5, Argento Celant e molti altri. Insomma, sulle rive dell’Arno è scoppiata la “Bourgeois Mania” (e durerà fino al 20 ottobre).
Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Ludovica Arcero