Lo scandaloso Harold Stevenson apre la Tommaso Calabro Gallery
Tommaso Calabro ha deciso di inaugurare il suo nuovo spazio veneziano con una mostra spiazzante, eversiva, a tratti pornografica. A firmarla Harold Stevenson, scomparso nel 2018, esponente della cultura d’avanguardia del dopoguerra, amico intimo di Andy Warhol, e famoso per aver dipinto nudi maschili in formato extralarge come il celebre The New Adam nel lontanissimo 1962. Le ampie sale del bellissimo Palazzo Donà Brusa a Campo San Polo faranno dunque da suggestiva cornice a questa pruriginosa personale dominata da nudi maschili, corpi avvinghiati, sesso, a volte esplicito e a volte sottinteso. Il tutto raccontato attraverso lavori realizzati tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta, tra cui i celebri dipinti nature, i “torero” e le sculture in vetro. A tenere a battesimo la nuova galleria uno dei party più vivaci e vitali dell’intera stagione. Sul palco improvvisato nella stanza che ospita l’opera clou dell’intera persona, “The Altar of Peace” (1972), si sono esibite le band dei New Martini e quella del cantautore spagnolo Tonino Carotone. Fra il pubblico, invece, moltissimi esponenti del mondo dell’arte e della cultura come Guglielmo Castelli, Angela Missoni, Bruno Ragazzi, ma anche stelle della musica come Manuel Agnelli e Samuel dei Subsonica. Insieme hanno celebrato l’indissolubile legame che per tutta la vita ha unito Stevenson e la città di Venezia, sua grande fonte d’ispirazione.
Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Ludovica Arcero