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19.05.2023 Venezia, Italia #design

Biennale Architettura, il Padiglione dell’Uzbekistan fonde passato e futuro

Rende omaggio al patrimonio architettonico nazionale il Padiglione Uzbeko, dove il passato si mescola alla contemporaneità. Intitolato Unbuild Together: Archaism vs. Modernity, il progetto è stato fortemente voluto da Gayane UmerovaDirettore Esecutivo della Art and Culture Development Foundation della Repubblica dell’Uzbekistan e curato dallo Studio Ko. Il team curatoriale comprende Karl Fournier, Olivier Marty, Jean-Baptiste Carisé e Sophia Bengebara. Il padiglione, uno dei più suggestivi di tutta l’edizione 2023 della Biennale Architettura di Venezia, punta le sue luci soffuse sulle rovine delle qalas, antiche fortezze della regione di Karakalpakstan, patrimonio della civiltà di Khorezm, e sulle molteplici possibilità offerte dalla terra per la costruzione del mattone, materiale universale e eppure arcaico, vero e proprio elemento portante di tutta l’architettura uzbeka. “Guardando al futuro, – racconta Gayane Umerova – il nostro antico patrimonio può aiutarci a riconsiderare il cammino dell’umanità e il ruolo che l’architettura svolge nel modellare il destino collettivo”. Per indagare la materialità dei mattoni, della terra, dell’argilla e, soprattutto, per sfidare il concetto di modernità, lo Studio KO ha lavorato accanto agli studenti di architettura e ai docenti della Ajou University di Tashkent. In occasione dell’opening ufficiale, tenutosi negli spazi dell’Arsenale proprio davanti alle Tese, a cui ha preso parte anche Saida Mirziyoyeva, figlia del presidente della Repubblica Uzbeka, Shavkat Mirziyoyev, hanno partecipato molti rappresentanti della cultura uzbeka e mondiale. Fra gli altri, Abdulvahid Bukhoriy, Nathalie Franck, Fayçal Tiaïba, Emine Gozde Sevim, El Mehdi Azzam, Tatjana Sprick, Annya Sand, AlBara Saimaldahar, Miza Mucciarelli e Victoria Easton.

Foto: Ludovica Arcero

Testo: Germano D’Acquisto

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