Sensazioni e colori che parlano Emporio Armani
Il viaggio è da sempre una chiave di lettura rilevante nell’estetica di Emporio Armani. Il perno attorno a cui si snoda la sfilata primavera estate 2026 è un momento preciso, quello del ritorno da un viaggio. L’idea è quella di riprodurre il sentimento contraddittorio che si prova in quel momento attraverso una collezione che è un dichiarato ritorno a casa, attraverso tutti i temi che hanno caratterizzato negli anni lo stile del brand. Il concetto risulta ancora più impattante, dal momento in cui è la prima volta che il padrone di quella casa non c’è più, anche se lo si percepisce in ogni look che attraversa la passerella. Ci sono tutti gli elementi esotici amati da Giorgio Armani, il lino declinato in colori neutri, la contaminazione tra maschile e femminile, gli ikat, i pantaloni larghi stretti in fondo e le chiusure a kimono. Non manca ovviamente una parte più urbana, fatta di giacche, spolverini, parka, tute e soprattutto gilet, dalle caratteristiche silhouette fluide. Uno dei fili conduttori dei diversi mondi della donna Emporio è il gusto per la trasparenza e le scollature audaci, a cominciare dalle proposte per la sera, realizzate in un leggerissimo tessuto di nylon. Naturalmente lo show si è concluso con un misurato omaggio a re Giorgio, con le modelle che hanno attraversato la passerella finale applaudendo, subito seguite dal pubblico in sala, tra cui Barbara Ronchi, Margherita Vicario, Levante, Thomas Ceccon, Mary Leest, Eva Riccobono e Ludovica Sauer.
Testo: Giuliano Deidda
Foto: Francesca Riva
