PCM Studio compie 18 anni tra arte, design e mondi sospesi
Diciotto anni non sono pochi, soprattutto se li passi a far dialogare arte e design, memoria e immaginazione. PCM Studio, festeggiando la maggiore età nella sua sede milanese di via Farini, ha scelto di celebrare con un cocktail accompagnato da un ensemble di musica classica, e da due sguardi, due voci che non chiedono permesso. Elisa Carovilla e Pietro Guglielmin, artisti, ma soprattutto narratori di mondi sospesi tra rottura e crescita.
Elisa, con la sua poetica delle “famiglie rotte”, ci mostra oggetti spezzati, piatti dimenticati, giocattoli abbandonati, che tornano a vivere in forme nuove: insieme, ma mai perfettamente allineati. Sono piccole alleanze tra memoria e materia, fragili, ironiche, tenere, come certe verità d’infanzia che continuano a bussare alla porta del presente. Pietro, invece, costruisce giungle addomesticate: spazi verdi che sembrano spontanei ma sono attentamente orchestrati, tra pittura, scultura, installazione e pensiero. Nei suoi luoghi abitabili dell’immaginazione, il naturale e l’artificiale si cercano, si sfidano, si ricompongono, in una tensione costante tra caos e ordine, libertà e cura. Nel corso della serata sono intervenuti diverse esponenti della cultura e della tv come Luigi Fassi, Milovan Farronato, Nicolas Ballario, Vincenzo Latronico, Tommaso Sacchi, Luigi Cerutti, Giovanni Audifreddi, Diego Sileo, Edoardo Stroppa e Juliana Moreira.
“Ho scelto loro perché parlano di trasformazione”, spiega Paola Manfredi, anima e motore dello Studio. Trasformazione delle cose che si rompono e delle cose che crescono, delle perdite e delle invenzioni possibili. PCM Studio compie diciotto anni, eppure più che celebrare un traguardo, crea un varco: un attraversamento poetico dentro il nostro tempo, un tempo da costruire, o meglio, da coltivare. Tra bicchieri di cocktail e note classiche, l’arte continua a suggerirci che la crescita passa anche attraverso la rottura, e che ogni spazio, ogni oggetto, ogni gesto, può diventare una nuova storia da abitare.
Foto: Alessio Ammannati
