30.08.2025 Palazzo del Cinema, Venice #cinema

Tra John Lennon e i vichinghi: Mikkelsen brilla alla Mostra di Venezia

Palazzo del Cinema, Venice

Al Lido c’è sempre spazio per film che sfuggono alle etichette, e Anders Thomas Jensen è un maestro nel consegnarci opere che non si lasciano imbrigliare. Fuori concorso alla 82esima Mostra, il regista danese presenta The Last Viking, un titolo che a prima vista sembra promettere epica, mentre in realtà ci regala una storia domestica, intima, venata di comicità e dolore. Jensen, d’altronde, lo sappiamo, ama scardinare i generi: nei suoi film si ride dove non ci si aspetta e ci si commuove davanti a personaggi sgangherati. Qui tutto ruota attorno a due fratelli: Anker, appena uscito di prigione dopo quindici anni, e Manfred, che nel frattempo ha perso se stesso in un disturbo di personalità che lo porta a credersi John Lennon. Il bottino sepolto anni prima nel bosco diventa così il pretesto per un viaggio nella memoria, tra ricordi rimossi, traumi, affetti che resistono alle peggiori tempeste. È in questo equilibrio instabile che Jensen innesta il suo marchio: la capacità di inserire lampi di affetto e umanità nei contesti più duri. A incarnare i due fratelli sono Nikolaj Lie Kaas e Mads Mikkelsen, coppia rodata che accompagna Jensen da decenni. Per la sua sesta collaborazione con il regista, Mikkelsen sorprende di nuovo, abbandonando il fascino oscuro che l’ha reso icona internazionale per vestire i panni fragili di Manfred.

Il cast, guidato dal regista, ha sfilato sul tappeto rosso davanti a Palazzo del Cinema, accolto da applausi e dai tanti flash dei fotografi. Il più atteso di tutti, ovviamente Mikkelsen. È lui, con i suoi tic e le sue improvvise illuminazioni, a restituire il cuore del film: un uomo che non smette di essere amato anche quando smette di essere se stesso.

A  Venezia, dove il cinema è specchio e visione, The Last Viking ricorda che la commedia e la tragedia, spesso, camminano insieme. E che il vero tesoro non è mai sotto terra, ma tra le pieghe dei rapporti umani.

Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Ludovica Arcero

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