29.08.2025 Palazzo Del Cinema, Venice #cinema

Park Chan-wook sorprende Venezia 82 con No Other Choice, dramma di dignità e resistenza

Palazzo Del Cinema, Venice

Il ritorno di Park Chan-wook al Lido ha il sapore delle sorprese che si aspettano solo dai grandi autori. Con No Other Choice (Eojjeolsuga Eobsda), presentato in concorso all’82ª Mostra del Cinema di Venezia, il grande regista sudcoreano abbandona le tensioni ipnotiche di Oldboy e le raffinate crudeltà di Mademoiselle per misurarsi con un racconto che unisce dramma sociale e ironia malinconica. Una svolta che non ha disorientato il pubblico veneziano: l’ovazione ricevuta dal maestro ha sancito quanto la sua voce, pur cambiando registro, rimanga riconoscibile.

Ambientato nella Corea del Sud contemporanea, l’opera segue la parabola di You Man-su (Lee Byung-hun), artigiano esperto nella produzione di carta, con una famiglia serena e una vita costruita sulla solidità del lavoro. Tutto crolla con un licenziamento improvviso, liquidato con un gelido «non abbiamo altra scelta». Da qui inizia la sua discesa nei meandri della precarietà: colloqui inutili, lavoretti malpagati, il rischio di perdere la casa frutto di anni di sacrifici. L’occasione di riscatto arriva con la Moon Paper, ma l’umiliazione inflitta dal caporeparto Choi Sun-chul (Park Hee-soon) lo spinge a un gesto estremo: se non c’è posto per lui, se lo prenderà da solo.

Con i suoi 139 minuti, No Other Choice interroga la fragilità della sicurezza economica e il modo in cui il lavoro diventa parte integrante dell’identità personale. Scritta 17 anni fa e riscritta più volte, approda a Venezia come un’opera che segna una maturazione di sguardo: meno barocco, più essenziale, ma ancora capace di trasformare il dettaglio visivo in detonatore emotivo. È questo equilibrio fra intimità e radicalità a fare di No Other Choice non solo un film atteso, ma una delle esperienze più significative di questa Mostra.

Testo: Germano D’Acquisto
Foto: Ludovica Arcero

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