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Lo stile di Blumarine alla Milano Fashion Week alla fine è un gioco
Nero, rosso, bianco: nella collezione Autunno Inverno 2025 2026 di Blumarine non c’è spazio per le sfumature o i mezzi termini, com’è per i nostri desideri e ossessioni, che raramente vivono nelle zone d’incertezza. La visione del nuovo direttore creativo David Koma raccoglie gli elementi del brand di Anna Molinari e li amplifica, rendendoli impossibili da ignorare, come quella voce che sussurra a ripetizione i quattro punti cardine della sfilata “Obsession, Desire, Iconic, Sensual”.
David Koma rende omaggio al discorso di Blumarine senza stravolgerne la sintassi, tra ispirazione Y2K, sensualità e tocchi di eleganza in stile alta borghesia. Così sulla passerella dello Spazio Maiocchi vediamo materiali ricorrenti, come le maxi fur sovrapposte ad abiti trasparenti che si rispecchiano nei voluminosi inserti in shearling negli orli di gonne e colletti. Tutto è opulento, decorato, ma rimane abilmente sotto la linea del troppo. Allo stesso modo, sfilano sulla passerella pantaloni in denim a vita bassissima, con applicazioni floreali che sbocciano in diversi materiali e forme anche sui cardigan, gli abiti e le giacche. Il simbolo vegetale di Blumarine torna infine nelle maxi cinture gioiello, che si appoggiano sui fianchi delle modelle come un segno di appartenenza.
Nella collezione Autunno Inverno 2025 2026 di Blumarine ci sono la sensualità e la ripetizione, il desiderio aspirazionale di essere parte di quel tutto, ma c’è soprattutto il gioco, la volontà di non prendersi mai troppo sul serio. Come quell’abito trasparente dalla forma austera da cui sbuca, quasi come una sfida, un paio di slip con farfalla in strass. Presenti in front row c’erano, tra gli altri: Myss Keta, Rose Villain e Normani.
Foto: Camilla Vazzoler
Testo: Anna Zucca