Un modernissimo salotto milanese dove l’estetica incontra l’etica, il design dialoga con il tofu marinato e le borse sono cruelty-free ma decisamente glamorous. È The Wilde, il nuovo club culturale nel cuore di Brera, ospitato in una villa modernista che un tempo apparteneva a Santo Versace e oggi riconfigurata da Fabrizio Casiraghi con toni, texture e legni che sussurrano “intelligenza sensuale”. Ed è proprio qui che Stella McCartney ha scelto di celebrare, tra spiriti affini e artigiani vegani, la preview della sua collezione Spring 2026.
Non una semplice sfilata, ma un rito collettivo – tra AVA Restaurant, piatti vegetariani à la carte, e la Falabella bag portata come si porterebbe un amuleto – per rendere omaggio a una lunga liaison tra la stilista inglese e il saper fare italiano. Ogni accessorio, infatti, è prodotto a mano nei pressi di Milano da artigiani formati per lavorare materiali alternativi alla pelle: un savoir-faire 2.0, che non dimentica le radici ma guarda dritto in faccia il futuro.