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Adolfo “Poroto” Cambiaso x Richard Mille, una nuova star nel firmamento del brand

Richard Mille accoglie Adolfo “Poroto” Cambiaso nella sua famiglia di partner, che annovera fra gli altri anche Charles Leclerc, Rafa Nadal, John Malkovich, Sébastien Loeb e Pharrell Williams. Poroto, appena diciannovenne, non è solo una promessa del polo ma una leggenda. Figlio di Adolfo Cambiaso Sr., considerato uno dei più grandi giocatori di polo della storia, Poroto porta avanti una tradizione di famiglia con uno stile che promette di lasciare il segno.

In sella già all’età di quattro anni, a 14 conquista la Royal Windsor Cup nel Regno Unito, ricevendo il trofeo direttamente dalle mani della regina Elisabetta II. Oggi è il più giovane giocatore di sempre ad aver vinto la Queen’s Cup, l’US Open e l’Argentine Open, i tre tornei più prestigiosi del mondo del polo. Nel 2022, il giovane talento si unisce al padre nella squadra La Dolfina, la più vincente di sempre con handicap di 40 gol. Non solo: a soli 17 anni, Poroto diventa il giocatore più giovane a vincere l’Argentine Open e a raggiungere un handicap perfetto di 10 gol. Nello stesso anno segna ben 113 gol, aggiudicandosi il titolo di capocannoniere del campionato argentino e ricevendo prestigiosi riconoscimenti come il Fair Play Award e il Silver Olympia come miglior giocatore di polo dell’anno.

“Il polo è tutto incentrato sulla capacità di reagire velocemente, sul momento”, racconta Poroto. “Devi prendere decisioni rapide. L’adrenalina è incredibile. Ma per vincere hai anche bisogno di una buona attrezzatura. È come la F1. Se hai buoni cavalli, avrai una buona squadra”. A proposito di attrezzatura, il nuovo compagno di avventure di Poroto è l’orologio sportivo RM 67-02 Automatico Extrapiatto di Richard Mille. Realizzato in materiali all’avanguardia come quarzo TPT®, Carbon TPT® e titanio grado 5, pesa appena 32 grammi. “È davvero leggero e comodo”, fa sapere il giovanissimo fenomeno. “Indosso l’orologio al polso della mano sinistra che tiene le redini, senza guanto. E non lo sento nemmeno…”.

 

Adolfo “Poroto” Cambiaso x Richard Mille, una nuova star nel firmamento del brand

Richard Mille accoglie Adolfo “Poroto” Cambiaso nella sua famiglia di partner, che annovera fra gli altri anche Charles Leclerc, Rafa Nadal, John Malkovich, Sébastien Loeb e Pharrell Williams. Poroto, appena diciannovenne, non è solo una promessa del polo ma una leggenda. Figlio di Adolfo Cambiaso Sr., considerato uno dei più grandi giocatori di polo della storia, Poroto porta avanti una tradizione di famiglia con uno stile che promette di lasciare il segno.

In sella già all’età di quattro anni, a 14 conquista la Royal Windsor Cup nel Regno Unito, ricevendo il trofeo direttamente dalle mani della regina Elisabetta II. Oggi è il più giovane giocatore di sempre ad aver vinto la Queen’s Cup, l’US Open e l’Argentine Open, i tre tornei più prestigiosi del mondo del polo. Nel 2022, il giovane talento si unisce al padre nella squadra La Dolfina, la più vincente di sempre con handicap di 40 gol. Non solo: a soli 17 anni, Poroto diventa il giocatore più giovane a vincere l’Argentine Open e a raggiungere un handicap perfetto di 10 gol. Nello stesso anno segna ben 113 gol, aggiudicandosi il titolo di capocannoniere del campionato argentino e ricevendo prestigiosi riconoscimenti come il Fair Play Award e il Silver Olympia come miglior giocatore di polo dell’anno.

“Il polo è tutto incentrato sulla capacità di reagire velocemente, sul momento”, racconta Poroto. “Devi prendere decisioni rapide. L’adrenalina è incredibile. Ma per vincere hai anche bisogno di una buona attrezzatura. È come la F1. Se hai buoni cavalli, avrai una buona squadra”. A proposito di attrezzatura, il nuovo compagno di avventure di Poroto è l’orologio sportivo RM 67-02 Automatico Extrapiatto di Richard Mille. Realizzato in materiali all’avanguardia come quarzo TPT®, Carbon TPT® e titanio grado 5, pesa appena 32 grammi. “È davvero leggero e comodo”, fa sapere il giovanissimo fenomeno. “Indosso l’orologio al polso della mano sinistra che tiene le redini, senza guanto. E non lo sento nemmeno…”.