22.06.2025 Villa Necchi Campiglio, Milan #moda

Tod’s vi dà il benvenuto al Gommino Club

Villa Necchi Campiglio, Milan

Come ogni club che si rispetti, anche quello di Tod’s ha scelto la sua sede (quasi) segreta, nel cuore di Milano, ma come una realtà parallela. È nel rigoglioso giardino di Villa Necchi Campiglio che il brand, sotto la direzione creativa di Matteo Tamburini, ha svelato in anteprima la collezione uomo per la Primavera Estate 2026, insieme a una serie di ospiti speciali, invitati a questo esclusivo, ma informale, ritrovo per gentiluomini. 
La collezione uomo si ispira al tempo libero e alla vita all’aria aperta e per questo diventa morbida e ariosa, grazie alla scelta di materiali per i capi come lino, pelle scamosciata e seta. Le linee pulite si combinano a outfit rilassati, come il completo Pashmy, composto da giacca destrutturata a tre tasche, unita a un pantalone dalla silhouette morbida e dritta. Il completo, in nuance terra rossa scelta da Tod’s come simbolo della collezione Primavera Estate 2026, richiama la sensazione di un tramonto ed esplicita la ricerca di Tamburini a partire dagli studi cromatici di Josef Albers. 
Anche le scarpe e gli accessori si fanno quindi minimali e snelli, nell’unione tra praticità ed eleganza. Tra questi spiccano design puliti e maneggevoli, come quello della nuova borsa a spalla Tod’s Meda, dalla forma morbida e tondeggiante e realizzata in pelle nera, o la cintura Greca, che unisce corda e pelle per un mood vacanziero. Non mancano poi grandi classici che esprimono al meglio l’artigianalità di Tod’s come la Di Bag Folio, le sneakers e mocassini contraddistinti dall’iconica bolla Gommino.
Per dirlo con le parole di Matteo Tamburini: “Le silhouette seguono l’idea di un comfort equilibrato. Ogni pezzo ha una funzionalità calibrata, una sorta di stile sartoriale rilassato, con un pizzico di sportività”. Presenti al Gommino Club c’erano, tra gli altri: Cooper Koch, Joe Alwyn, Diego Dalla Valle, Lennon Gallagher, Stefano Accorsi e Bianca Vitali, Marco Fantini, Mattia Stanga, Sebastiano Pigazzi e Alberto Rossi.

Testo: Anna Zucca
Foto: Ludovica Arcero

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