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19.05.2023 Venezia, Italia #design

Si apre a Venezia la Biennale Architettura 2023 e dà voce a tutta l’Africa

Un osservatorio dinamico puntato sull’Africa, sull’ecologia, sulle donne, sulla decolonizzazione e su tutte le minoranze del mondo. Si può riassumere in questo modo la nuova Biennale Architettura diretta dalla scrittrice e architetto scozzese con cittadinanza ghanese Lesley Lokko. La kermesse veneziana, in scena fino al 26 novembre, si intitola “The Laboratory of the Future” e si dipana su varie location: dai Giardini all’Arsenale fino a Forte Marghera. Per un totale di 89 partecipazioni, metà delle quali in arrivo dal Continente Nero e dalla sua diaspora. Nei giorni di pre-opening i vari padiglioni sono stati invasi da designer, architetti, curatori, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti di settore, semplici appassionati. Fra gli altri, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Claudia Mainardi, Veronica Caprino e Giacomo Ardesio di Fosbury Architecture (che ha curato il Padiglione Italia), Diego Arraigada (curatore del Padiglione Argentino), l’ex presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta e AlBara Saimaldahar (curatore del Padiglione dell’Arabia Saudita). Tutti uniti per “aggiornare” la storia ufficiale. “Oggi gli studenti di architettura – ha affermato Lokko – seguono lo stesso training di due-trecento anni fa. Non è cambiato nulla e ciò stride con gli stravolgimenti che invece ha subito il mondo là fuori. La storia è quindi incompleta. Non sbagliata, ma incompleta”. 

Foto: Andrea Marcantonio

Testo: Germano D’Acquisto

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