
La collezione Spring Summer 2026 di Pronounce come un fiore nel cemento
Il Fashion Show SS26 di Pronounce si è tenuto negli spazi della Fondazione Sozzani e la scelta non è stata assolutamente casuale, anzi, ha costituito il primo tassello per accogliere e capire il pensiero di Jun Zhou e Yushan Li per la loro nuova collezione. Tra il pavimento cementificato, i muri spogli con le opere in ferro, ceramica, legno e carta di Kris Ruhs, gli abiti di Pronounce sbocciavano come piante in fiore.
Il brand indipendente fondato nel 2016 da Jun Zhou e Yushan Li si è raccontato ultimamente attraverso concetti forti: l’intreccio della corda e il fango, la tecnica dell’origami e il simbolismo del regno animale. Per quest’ultima collezione, invece, Pronounce ha voluto abbandonare le sovrastrutture per lavorare a una sottrazione fatta di organza e satin, giacche geometriche con cinture in vita, bermuda in pelle e trench che si lasciano scomporre in forme svolazzanti e strascichi.
Seguendo una filosofia gender shared, modelle e modelli hanno indossato organza in tuniche eteree con balze sul retro, ma anche in maniche e gambe ampie e trasparenti o ancora in sottovesti e minigonne sovrapposte a pantaloni morbidi. Il verde e il giallo perlato hanno impreziosito trench e felpe con cappuccio, ingentilite dalla scelta dei materiali e l’aggiunta di fiocchetti. Il tema del fiocco si ripete come un mantra sul colletto delle camice, abbinate a bermuda e sneakers oppure a salopette in pelle con maxi cintura a vita bassa.
Alternati a questi capi eterei e d’ispirazione floreale, Pronounce ha voluto celebrare anche la città, con giacche nere strutturate, che gli stilisti hanno abbinato a tacchi a spillo per la donna, o micro shorts in pelle per l’uomo. In questo contrasto tra colori scuri e riflessi perlati, tra le linee dritte della pelle e quelle ampie del satin, Pronounce ha racchiuso così l’eterno alternarsi del giorno e la notte, della quotidianità cittadina e del bisogno di lasciare entrare un po’ di magia.
Testo: Anna Zucca
Foto: Niccolò Campita