
Il Caleidoscopico Patchwork di Paul Smith
È la prima volta che Paul Smith partecipa alla Milano Fashion Week con una vera e propria sfilata. Naturalmente, lo fa a modo suo, scegliendo una formula in grado di sorprendere pur nella sua semplicità. Il suo è infatti uno show intimo, salon-style, allestito sui due piani dell’headquarter milanese.
Qui hanno sfilato i trenta look di una collezione che è la quintessenza dello stile Paul Smith. Dalla prima uscita si intuisce che il collage è uno dei temi portanti. Le stampe delle camicie, dei capispalla e delle cravatte sono infatti state ricavate da collage realizzati manualmente, che includono frammenti di fotografie scattate dallo stesso designer.
La sua personalità eclettica e curiosa è evidente in ogni dettaglio, a partire dallo styling, che evoca un viaggiatore esperto il cui stile è il risultato delle proprie esperienze, composto da pezzi acquistati in giro per il mondo. Le silhouette sono asciutte e richiamano la sartoria degli anni Cinquanta, ma sono rese meno severe grazie a una palette cromatica estremamente vivace, come ci si aspetta dallo stilista inglese.
Verde lime, fucsia e corallo evocano avventure estive creando un piacevole contrasto con una gamma di tonalità terrose scolorite dal sole, ispirate a un libro di street photography del Cairo.
Tra i selezionati ospiti presenti, abbiamo notato: Daryl McCormack, Will Poulter, Alex Lutz, Zack Lugo, Jonathan Haiden, Pierre Painchaud e tanti altri.
Testo: Giuliano Deidda
Foto: Niccolò Campita