21.06.2025 Armani Teatro, Milan #moda

Emporio Armani riparte dalle origini

Armani Teatro, Milan

Come annunciato il giorno prima, per la prima volta in 50 anni Giorgio Armani non è salito in passerella a salutare il pubblico a conclusione della sfilata primavera estate 2026 di Emporio Armani. Lo ha sostituito un emozionato Leo Dell’Orco, responsabile dello stile delle linee maschili. Naturalmente lo stilista simbolo della moda italiana, a casa in convalescenza, ha comunque seguito tutte le fasi dello show da remoto. Non poteva essere altrimenti del resto, considerato che la collezione si intitola Origini, ed è stata concepita come un viaggio introspettivo attraverso l’identità del marchio. La sfilata si è aperta a sorpresa con una simbolica corsa nel vento desertico affrontata da alcune decine di modelli in fila in abiti della linea sportiva EA7, di ispirazione utility e militare. A questa inaspettata introduzione è seguito quello che è un update contemporaneo di alcuni codici fondanti dell’estetica marchio, a partire dall’interesse sincero di Armani per le altre culture. Nello specifico, sono diverse suggestioni delle culture africane a essere tradotte dallo stilista in un guardaroba colto ed eclettico. Pattern e tessiture artigianali sono così declinati su giacche morbide portate a pelle, pantaloni ampi e lunghe tuniche. I materiali stessi sono un collegamento diretto alle origini del brand, crêpe e lini dalla mano ruvida o impalpabile, tinti a freddo per un effetto vissuto. Tra il pubblico ad applaudire c’erano tra gli altri Marcell Jacobs, André Lamoglia, Michael Cooper Jr., Alberto rossi, Hael husaini e Chen Xingxu.

Testo: Giuliano Deidda
Foto: Ludovica Arcero

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